Fotografare in fiera. Una giornata di reportage, ritratti e still life nello stand di Alliance Laundry Systems, multinazionale che produce macchine per lavanderie industriali
Fotografare uno stand aziendale in fiera per un’intera giornata può essere un’esperienza tutt’altro che prevedibile e ripetitiva; al contrario, si è rivelata professionalmente molto stimolante. Vi racconto com’è andata allo stand di Alliance Laundry Systems, multinazionale che produce sistemi di lavanderia industriale e per comunità.
Le piattaforme professionali sul web spesso possono realmente rappresentare uno strumento utile nell’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Almeno, così è stato per me. Infatti, tramite il network Linkedin sono stato contattato dal settore marketing spagnolo della multinazionale Alliance Laundry Systems per realizzare un servizio fotografico nel loro stand allestito durante la fiera ExpoDetergo International, nel complesso di Fiera Milano a Rho. In particolare, l’azienda aveva necessità di immagini dello stand riprese da varie angolazioni, sia senza il pubblico – quindi da scattare “a porte chiuse” – sia durante l’orario di apertura ai visitatori, quindi con lo stand popolato; l’azienda ha richiesto anche immagini scattate all’interno dello stand, durante situazioni diverse: presentazioni dei prodotti, incontri con i clienti, momenti di trattativa, oltre a fotografie dei loro prodotti in esposizione, da utilizzare per delle brochure. Infine avevano necessità di alcuni ritratti di figure-chiave del management tecnico e commerciale aziendale insieme a clienti e fornitori in visita allo stand.
Ho realizzato il servizio fotografico di sabato, giorno solitamente affollato in fiera, dalle 7 del mattino alle 15. Il marketing manager dell’azienda aveva necessità di ricevere tutte le immagini la sera stessa poiché alcune dovevano essere pubblicate nel loro canale di news on line e sul network Linkedin, mentre altre erano destinate ad alcune testate giornalistiche di settore.
Fotografare uno stand durante una fiera non è un’attività che pratico di frequente. Inoltre bisogna considerare che gli spazi per muoversi, in questi contesti, sono solitamente ristretti e non sempre è possibile intervenire sulla scena per spostare oggetti che disturbano la composizione o modificare una illuminazione non ottimale per la ripresa fotografica.
Anche il settore di attività del cliente per me era nuovo, così ho cercato di “studiare” la storia dell’azienda e, tramite il suo sito web, farmi un’idea della strategia di comunicazione visuale, in modo da lavorare in continuità con essa. Inoltre ho cercato di conoscere più da vicino i prodotti osservando le immagini pubblicate sul sito per memorizzarne le forme e i dettagli, dato che avrei dovuto fotografare quelli esposti allo stand.
Per realizzare il servizio ho utilizzato una reflex full frame Nikon con diversi obiettivi della stessa Casa: uno a focale fissa 50mm e due zoom, un grandangolare 14-24mm e un 24-120mm. Ho realizzato quasi tutte le immagini in luce ambiente, giocando quando possibile con i tempi di posa lunghi o con diaframmi piuttosto aperti; questo per evitare il flash che, soprattutto negli scatti all’interno dello stand, avrebbe infastidito i visitatori.
Di buon mattino, prima che la fiera aprisse i cancelli al pubblico, ho avuto accesso allo stand per realizzare alcuni scatti all’esterno e all’interno. Le guide blu sul pavimento dei corridoi che costeggiavano lo stand – in tono con i colori dell’insegna del cliente – a quell’ora erano perfettamente pulite e senza orme di passi. Inoltre, tutti gli arredi visibili dall’esterno erano in ordine; quindi era il momento migliore per utilizzare lo zoom grandangolare e scattare delle viste d’insieme dello stand da varie angolazioni, riprendendo le sue diverse aree: quella espositiva, situata nella zona di maggiore passaggio dei visitatori, l’area break, allestita nel retro, con un’ampia zona bar, tavoli e sedie moderni in bianco e alluminio, il punto informazioni, e gli ambienti interni destinati all’accoglienza dei clienti e alla conclusione delle trattative. I colori prevalenti erano il bianco, il blu e il nero, riscaldati da alcune scrivanie e pareti in legno e da alcune piante. Ho scattato sia viste prospettiche, sia frontali. Più da vicino, invece, ho ripreso le macchine in esposizione, intere e in dettaglio – per le foto delle brochure – e alcuni particolari del merchandising. Anche in questi casi, non ho utilizzato il flash perché la superficie delle macchine – metallica satinata quella della scocca e lucida quella degli oblò – avrebbe creato degli antiestetici riflessi; anche in questi casi ho giocato con tempi e diaframmi per avere immagini nitide e correttamente esposte.
Il marchio dell’azienda è sempre presente nelle fotografie scattate e ho cercato di fare in modo che i marchi degli altri espositori non interferissero troppo; tuttavia non sempre è stato possibile poiché nelle fiere le insegne delle aziende sono solitamente collocate in posizione elevata per facilitare il raggiungimento dei visitatori, dunque in questa “gara al rialzo” dell’insegna non era facile uscire vincitori.
“All’inizio avevo sottostimato il potenziale fotografico del contesto. Pensavo: cosa può accadere nello stand di una fiera in cui sono esposte lavatrici e asciugatrici industriali, con uomini in cravatta che ne spiegano il funzionamento ai visitatori? Invece mi sbagliavo di grosso”
Dopo l’apertura della fiera, con l’arrivo allo stand dei primi avventori è cominciato il vero lavoro per tutti. Devo essere sincero: all’inizio avevo in parte sottostimato il potenziale fotografico del contesto. Pensavo: cosa può accadere nello stand di una fiera in cui sono esposte lavatrici e asciugatrici industriali, con uomini in cravatta che ne spiegano il funzionamento ai visitatori? Invece mi sbagliavo di grosso.
Lo stand del mio cliente era piuttosto grande e costantemente popolato dal personale dell’azienda e dai visitatori che si muovevano, conversavano, aprivano oblò, cassetti e sportelli delle macchine, sfogliavano depliant. Dovendo fare fotografie destinate a usi diversi, per me le situazioni erano tutte potenzialmente utili. Dunque i momenti in cui ho potuto concedermi un caffè durante la giornata sono stati davvero pochi…
Il traffico di persone nello stand era intenso. Visitatori titubanti che chiedevano informazioni si alternavano ad altri dal fare più sicuro e rilassato, quasi certamente clienti di vecchia data venuti in fiera per salutare il loro commerciale o per informarsi su nuovi prodotti e tecnologie. Nei momenti di maggiore afflusso ho nuovamente ripreso lo stand dall’esterno, sia dai corridoi, sia da un punto molto alto (una scala). Ho lavorato senza flash e quasi sempre con tempi di posa lunghi, ottenendo immagini in cui si cogliesse il flusso delle persone. Un espediente utile sia a restituire il dinamismo del contesto, sia a rendere irriconoscibili i volti dei visitatori.
Anche le occasioni per realizzare i ritratti ambientati, richiesti dal committente, sono state molte: scatti posati fatti al personale dell’azienda impegnato nello stand (hostess, venditori, tecnici…), nella loro postazione o in conversazione con i clienti. Parliamo di ritratti perlopiù spontanei che ho realizzato autonomamente quando si presentava l’occasione, a una distanza dal soggetto sufficiente per non interferire nelle conversazioni o per non arrecare disturbo durante le trattative. Mi sono stati richiesti anche alcuni ritratti posati di alcune figure-chiave aziendali presenti allo stand, oltre ad altri ritratti dei manager insieme ad alcuni clienti importanti.
Per tutti i ritratti ho utilizzato quasi sempre l’ottica fissa 50mm e, talvolta, lo zoom 24-120mm regolato su focali da 80mm in poi.
Le richieste del cliente in questa occasione erano molteplici: scatti ambientati di taglio commerciale, reportage sui momenti di vita e di interazione dello stand, ritratti posati istituzionali e non, still life dei prodotti. Il tutto concentrato in uno spazio ridotto e con pochi margini di intervento per adattarlo alla ripresa. In questi casi, l’esperienza insegna a lavorare con pochi “aiuti” strumentali (niente stativi, flash, pannelli diffusori) e a sfruttare al meglio l’illuminazione della location, gestendo le impostazioni della fotocamera in modalità manuale.